domenica 5 giugno 2016

Del più e del meno

In questi giorni mi sembra di avere all'improvviso più tempo libero, sarà che ho finito di scrivere il romanzo (e di revisionarlo, editarlo e pubblicarlo) anche se non mi mancano le cose da fare, come per esempio la promozione e qualche altro progetto che mi frulla in testa da un po'...c'è un modo per mettere in stand by la testa?
Prima di tutto vorrei recuperare un po' di amenità, mi piacerebbe per esempio la domenica mattina fare una passeggiata in bicicletta invece che passarla a scrivere, finora era brutto tempo e quindi avevo un buon alibi, ma adesso con la bella stagione si può approfittare. Sempre che il sole decida di venir fuori davvero.
Passeggiate all'aria aperta a parte, adesso ho una gran voglia di leggere dei libri nuovi, molti sono già sul mio iPad e altri li vorrei comprare.  Nel periodo in cui stavo ultimando il romanzo dedicavo alla lettura solo brevi ritagli di tempo e quindi adesso voglio recuperare perché la lettura nutre il mio spirito interiore oltre che quello di osservazione.  Cosa sto leggendo?
In questo momento sto leggendo due romanzi self,  uno me l'ha consigliato Marina Guarneri dal suo blog Il taccuino dello scrittore  Certe incertezze di Giovanni Venturi

l'altro è Il volto dell'attesa di Roberta Volpi, una trama surreale e molto intrigante.
Ho molti romanzi scaricati gratuitamente grazie alle autrici dei gruppi facebook e devo dire che, per lo più, ho trovato romanzi dalla trama avvincente e scritti piuttosto bene, prima o poi li leggerò tutti. Questo lo volevo leggere da un po' ma mi ero persa tra le pagine di altri libri oltre che tra quelle del mio romanzo in stesura.
Inoltre vorrei leggere qualche altro romanzo di Gianrico Carofiglio, e comincerò dal suo romanzo di esordio definito il primo legal thriller italiano
Testimone inconsapevole
Mi ha colpito di questo romanzo anche la copertina perchè sono stata da poco a vedere la mostra di Hopper a Palazzo Fava a Bologna e l'immagine sulla copertina è un dipinto di Hopper intitolato Office at night New York 1940.
Questa mostra mi è piaciuta tantissimo non solo per la bellezza dei dipinti di Hopper che hanno una luce e un gioco incredibile di luci e ombre, ma anche per quello che mi ha trasmesso. Hopper è vissuto tra il 1882 e il 1967 e attraverso le sue opere mi è sembrato di percorrere la storia del secolo scorso con tutti i suoi terribili eventi. C'è una cosa che mi ha colpito particolarmente nel corso di quella mostra, c'era un quandro intitolato Soir Bleu esposto nel 1914, nella descizione dell'opera era scritto:

L'opera suscita da subito scandalo, non piace alla critica che la definisce un'ambiziosa fantasia ispirata alle trasgressive atmosfere paringine. L'America, che alla metà degli anni Dieci attraversa il conformismo morale, individua nelle ondate migratorie provenienti dall'europa le cause principali della propria deriva sociale. L'opera di Hopper non riesce quindi a superare gli ostacoli imposti da una cultura conservatrice e nazionalista.  

Dopo il 1914 Soir Bleu non viene più esposta e rimane arrotolata nello studio dell'artista, ritroverà la luce solo dopo la sua morte. 
Ora quella considerazione sulle ondate migratorie provenienti dall'Europa in un'america conformista e nazionalista mi ha fatto pensare a quando i migranti eravamo noi ed è piuttosto inquietante il fatto che si fosse all'alba di due guerre mondiali, la seconda delle quali nata dalla follia nazista.

Scusate se sono saltata di palo in frasca, ma posso dirvi che ho semplicemente seguito il flusso liberi dei miei pensieri.


18 commenti:

Anonimo ha detto...

anch'io vorrei tirare fuori la bici ma davvero è difficile fidarsi del tempo, ieri mattina diluvio potente per ore, pomeriggio sole ad esempio. Oggi non si capisce: sembra bello mahhhh. Buone nuove letture allora, Sandra

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Sandra, penso che tra un po' leggerò anche il tuo libro Le affinità affettive, la tematica mi interessa molto e penso che la tua scrittura sia sicuramente brillante e simpatica come te. Conto di farlo entro l'estate.
Sì con il meteo non sai mai cosa aspettarti in questi giorni, stamattina dovendo andare anche a votare ho fatto un giro a piedi e c'era il sole, forse nel pomeriggio mi do alla bici, ma si sta già rannuvolando...

Tenar ha detto...

La bici! Mi sa che devo spolverarla anch'io, anche se ammetto di aver più voglia di stare sul divano a leggere...

Giulia Lu Mancini ha detto...

Per ora anch'io ho ceduto alla tentazione del divano, il cielo era piuttosto coperto e la bici è stata rimandata *_*

Anonimo ha detto...

@ forse l'ha indovinata Tenar, ora diluvia, ho fatto giusto in tempo a rincasare (però a piedi, che la bici no non mi sono fidata!) Sandra ps. grazie per le parole sul mio libro

Ivano Landi ha detto...

Trovo a dir poco strana la descrizione di Soir Bleu. Sbaglierò, ma mi puzza di politichese. In quel periodo in America c'era un'intera corrente pittorica che si rifaceva all'Impressionismo francese e andava per la maggiore.
Inoltre si tratta di un Hopper pre-Hopper, un'opera di cui si sarebbe con ogni probabilità persa ogni traccia se l'artista non fosse poi diventato quello che sappiamo. L'Hopper che conosciamo noi comincia a emergere come stile a metà degli anni '20 dopo la parentesi delle incisioni.

Marina ha detto...

Massiiiì, goditi il meritato riposo: bici e letture mi sembra perfetto! ;)
Io ho per le mani: "il paradiso degli animali" di David James Poissant, lettura consigliata dal Miscarparo. :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ho riportato solo uno stralcio della descrizione, quella era la parte che mi aveva colpito, la descrizione parte dalle espressioni dei personaggi sulla terrazza di un caffè: al tavolo un soldato in alta uniforme, un uomo con la barba lunga e un clown, poi una coppia elegante, una prostituta e il suo protettore. Hopper era stato a Parigi da poco e si evidenzia il fatto che il dipinto risentisse delle atmosfere parigine. Io non sono molto ferrata in tema di pittura, anche qui seguo l'istinto, quello che la visione di un dipinto mi trasmette. Politichese può essere, ormai c'è la tendenza a strumentalizzare tutto, però mio nonno è stato in America agli inizi del 900 e l'atteggiamento che c'era mi è stato raccontato da mia madre.

Giulia Lu Mancini ha detto...

Grazie Marina, cerco di ricaricarmi. Non conosco Poissant, è un libro che vale la pena di leggere? Mi farai sapere così lo aggiungo alla lista :-)

Anonimo ha detto...

Bello passeggiare in bicicletta, a me ne avevano regalata una da ragazzo, ma non ci ho mai messo piede sopra purtroppo. Abitando in una città in cui il concetto di bicicletta non è accettato e dove le strade sono piene di buche e totale o quasi assenza di luoghi per usarla, la bicicletta mio padre non mi ha mai insegnato a portarla e, dopo un po', l'ho dovuta regalare a chi invece poteva usarla e da allora non ho davvero imparato più. Una delle cose che nella mia vita mi rammarico di non aver fatto.

Per il resto ti ringrazio di aver comprato il mio romanzo, grazie mille Giulia, sono onoratissimo, spero ti piaccia. Buona lettura,
Giovanni

Ivano Landi ha detto...

D'accordo su tuo nonno, Giulia. Ma Hopper era americano e ha fatto semplicemente quel che ci si aspettava facesse un pittore americano dell'epoca uscito di fresco dall'accademia: il viaggio in Francia per studiare dal vero i Maestri. Non dico che fosse obbligatorio ma poco ci manca. Che abbia suscitato i malumori di qualche critico stufo di vedere i pittori americani imitare i francesi ci sta (lo stesso Hopper sarà uno di loro in seguito), ma dire che sia stato un ostacolo alla diffusione dell'opera è un'assurdità.
Se Hopper l'ha tolta presto di mezzo è perché non aveva nessun interesse a far circolare un'opera giovanile che faceva a pugni con la sua produzione più matura.
Per questo mi sembra tutta un'operazione politica.

Marina ha detto...

Per ora mi sta piacendo! Ti dirò di più! :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

È probabile.
Comunque le opere che mi sono piaciute di più erano quelle ambientate al mare in particolare i fari, sempre il mare che torna nelle mie preferenze.


Giulia Lu Mancini ha detto...

Il romanzo mi sta piacendo, poi ti dirò. La bicicletta è un bel passatempo, Bologna è piena di piste ciclabili e si percorre bene in bicicletta (certo qualche buca non manca neanche qua) una volta percorrevo parecchi km di domenica, negli ultimi tempi molto meno, mi piacerebbe riprendere.

Marco L. ha detto...

Tempo a parte (instabile, piove di continuo qui a Torino da un mese), ho qualche problema con la bici: non è mai stata il massimo, ma l'estate scorsa ho rotto il cambio, quest'anno sto perdendo il sellino... Cos'altro succederà mai? :(

Giulia Lu Mancini ha detto...

Purtroppo piove di continuo anche qua, come meteo si alterna tra luglio e novembre, tanto che al momento la bici è rimasta in cantina, ci riprovo questo week end. Ma tu Marco hai un blog? Se sì lasciami il link :-)

Marco L. ha detto...

Avevo. Un po' particolare, era un blog "a scadenza", per sole 25 settimane. Ho concluso un mesetto fa.
http://arcaniearcani.blogspot.it/

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sono passata e lasciato un commento, bellissima la frase di Schopenhauer.