lunedì 22 giugno 2015

Vivere la città

Nel corso di questo week end l'Università di Bologna ha organizzato tre giorni di eventi "ReUniOn" il primo raduno mondiale dei laureati dell'Università di Bologna patrocinata oltre che dall'università anche da Presidenza del Consiglio, Comune e Regione e, ovviamente, sponsorizzata da grandi aziende del territorio. L'agenda era fittissima e c'erano tantissimi incontri e dibattiti interessanti ed io ho scelto di seguire in particolare uno che rientrava nei miei interessi primari.
"Da lettori ad autori, dai libri studiati ai libri scritti: cosa è rimasto delle letture universitarie nelle pagine di alcuni noti scrittori?"
Gli scrittori presenti erano nell'ordine alfabetico Marco Bettini, Emidio Clementi, Patrick Fogli, Carlo Lucarelli, Emilio Marrese, Gianluca Morozzi, Enrico Palandri, Nicoletta Vallorani, Valerio Varesi.
Di questi a me erano noti solo Lucarelli, Varesi e Morozzi. 
Sabato mattina, quindi, mi sono svegliata presto per cercare di essere alle dieci in piazza San Domenico, dove c'era questo incontro e pur arrivando in ritardo (il percorso verso il centro di Bologna il sabato mattina è irto di ostacoli, tra autobus che cambiano percorso per lavori stradali e la mia stanchezza che rallenta i riflessi dopo una settimana di lavoro) sono riuscita a seguire quasi tutto il dibattito.
Ascoltare le esperienze di scrittori famosi è sempre molto istruttivo oltre che divertente. 
Mi sono resa conto che spesso l'idea di un romanzo nasce nei momenti più strani, Morozzi per esempio ha raccontato che l'idea di un suo libro, dopo aver girato con la sua agendina per il centro di Bologna alla ricerca vana di ispirazione, gli è venuta mentre percorreva la tangenziale di Bologna e non poteva neanche prendere appunti perché stava guidando (alleluia, anch'io mentre guido mi faccio in testa interi romanzi) 
Interessante scoprire come la nostra mente possa talvolta fare percorsi analoghi a quelli di un altro.


Mi sono chiesta: ma perché non ho letto niente di questo autore? Proverò a colmare il gap.
La domanda più interessante è stata:quale è stato il libro imprevisto che ha lasciato un segno nella vostra vita di scrittore? Ogni autore ha detto il suo, uno o più di uno, spiegando le motivazioni, Io ho preso appunti chissà che non trovi il tempo di leggerli prima o poi, quelli che ho segnato sono: La banalità del  male di Hanna Arendt, Viaggio al termine della notte di Louis Ferdinand Céline, Cuore di tenebra di Joseph Conrad, Il primo dio di Emanuel Carnevali, Casa d'altri di Silvio d'Arzo, Boccalone di Enrico Palandri, La lunga marcia di Richard Bachman (lo sapevate che quest'ultimo era lo pseudonimo di Stephen King? Io non lo sapevo, non si finisce mai di imparare, quanti libri non ho letto, quante cose non ho fatto, quanti luoghi non ho visto, ancora) 
Questa giornata di eventi mi ha portato una ventata di entusiasmo per questa città così attiva di cui a volte non mi accorgo.
Purtroppo accade spesso che, presa e stravolta dal lavoro e dagli altri impegni di contorno di mera sopravvivenza, non riesca a vivere pienamente la città, perchè serve troppo tempo ed energia, 
sabato, per seguire solo alcuni degli eventi di ReUniOn tra cui quello che racconto in questo post, ho dovuto impegnarmi per ben organizzare il mio tempo solitamente preso da altre attività meno culturali e molto più banali.
E voi avete letto qualcuno di questi libri e questi autori viventi, ma soprattutto, riuscite a vivere i luoghi in cui vivete?

6 commenti:

Monica ha detto...

Dipende cosa intendi per viverla. Non sono un tipo da eventi culturali "di spessore", però sì, la vivo. La vivo, la ammiro, la osservo. Ci passeggio, ci rifletto, la adoro. :)

Marina ha detto...

Fino a due anni fa abitavo a Caltanissetta e lì gli eventi culturali si contavano con il contagocce; adesso che vivo a Roma, le occasioni sono molteplici: sono stata alla Fiera del libro quest'inverno, a un paio di presentazioni interessantissime, certo, qui è tutta un'altra storia! Vorrei fare di più, ma mi accontento volentieri!

Giulia Lu Mancini ha detto...

Sotto questo aspetto la vivo abbastanza anch'io, in effetti a parte gli eventi culturali, mi piace girare sotto i portici e nelle piazze e ammirare, osservare e amare. Ma qualcosa mi perdo, ma forse è così che deve essere.:-)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Roma deve essere una fucina di eventi incredibile. Impossibile star dietro a tutto. L'importante è seguire quello che sentiamo più nelle nostre corde.

Antonietta Mirra ha detto...

Ciao Giulia! Anche nella mia città in questo mese di Giugno hanno organizzato qualcosa di simile per quanto riguarda le Università. Conosco anche io solo alcuni degli autori che hai menzionato ma essendo un amante di King sapevo che quello era un suo pseudonimo XD
Io ho letto Lucarelli e Morozzi e sopratutto il primo te lo consiglio. Per quanto riguarda il tempo di vivere la propria città io sono nella tua stessa situazione, veramente poco o nulla. Gli eventi culturali sono intensi e profondi da seguire, e necessitano di tempo e coinvolgimento perchè aprono sempre nuovi orizzonti e ti sembra di respirare qualcosa di nuovo.
A presto! :)

Giulia Lu Mancini ha detto...

Ciao Antonietta, è bello quando vengono organizzati questi eventi, è un modo di trasmettere la conoscenza in una forma comunicativa leggera. Di lucarelli ho letto due libri e ne vorrei leggere altri, mi incuriosisce Morozzi che è davvero simpatico. Confesso che non ho ancora letto nulla di Stephen King, ma mai dire mai. Servirebbe più tempo da dedicare alle cose che amiamo, ma non sempre è possibile però almeno ci proviamo. Mi piacerebbe prima o poi visitare la tua bella città ( oltre agli eventi culturali i viaggi sono un altro sogno che inseguo sempre!) ;-)